CORTE DI CASSAZIONE, SEZ. VI CIVILE, 24/03/2022, n. 9610 –
Purtroppo non sono infrequenti i sinistri sui tratti autostradali causati dall’improvviso attraversamento di animali della carreggiata. Quando è possibile pretendere il risarcimento da parte della società che gestisce l’autostrada?
Ricordiamo che la fonte della responsabilità deriva dall’art. 2051 c.c., che pone a carico del custode, cioè di colui che ha il potere di vigilanza e controllo su una cosa, il risarcimento dei danni che da quella cosa derivino. Il custode può liberarsi da questo stringente onere solo provando che il danno sia derivato dal “caso fortuito”.
Recentemente la Cassazione ha affermato che nell’ipotesi di sinistro stradale determinato dalla repentina comparsa di un animale sulla carreggiata di un’autostrada, il custode per liberarsi dalla responsabilità (e quindi dagli obblighi risarcitori) “deve dare la prova positiva che la presenza dell’animale è stata determinata da un fatto imprevedibile ed inevitabile”.
Con particolare riferimento alla presenza di animali sulla sede stradale, la Corte ha indicato quali esempi di imprevedibilità “la caduta da mezzo in transito o l’abbandono in area di sosta o l’apertura improvvisa di un varco della recinzione”, affermando al contrario che nel caso di specie “l’ingresso di animali dal vicino svincolo autostradale (anch’esso facente parte del bene in custodia) costituisce elemento di intrinseca pericolosità ed al contempo esclude che l’ingresso di animali poi presuntivamente verificatosi possa considerarsi evento imprevedibile ed inevitabile idoneo ad integrare caso fortuito” (Cass. civile sez. VI, 24/03/2022, n. 9610).